Nelle persone che subiscono una grave cerebrolesione acquisita (GCA) si presentano, spesso, problematiche relative l’attenzione, la pianificazione, la risoluzione di problemi (problem-solving), l’autoregolazione, la rigidità di pensiero e la perseverazione.
Tutte queste abilità rientrano nelle funzioni esecutive (FE) che Owen (1997) definisce come processi mentali finalizzati all’elaborazione di schemi cognitivo-comportamentali adattivi in risposta a condizioni ambientali nuove e impegnative.
In poche parole, le Funzioni Esecutive sono il centro di controllo del cervello che opera in modo coordinato per gestire le informazioni e le azioni necessarie per raggiungere uno scopo, adattandosi al contesto.
Esse hanno sede, principalmente, nella corteccia frontale e prefrontale e, secondo alcuni studiosi (Miyake et al., 2000), sono composte da tre sottocategorie:
- inibizione della risposta
- memoria di lavoro
- flessibilità cognitiva
Cerchiamo di capire meglio.
Inibizione della Risposta
Nel 1997 Barkley definisce l’inibizione come la capacità di sopprimere o ritardare una risposta comportamentale o verbale inappropriata o non adatta al contesto.
È ciò che ci permette di bloccare comportamenti impulsivi e di selezionare le informazioni rilevanti adattandoci alle condizioni ambientali e sociali.
Ad esempio, quando si ha una conversazione con una persona viene utilizzata la capacità inibitoria per evitare di dire tutto ciò che pensiamo su di lei e che potrebbe risultare sconveniente in quel momento.
Memoria di Lavoro
La memoria di lavoro è definita da Mark D’Esposito (2015) come un sistema cognitivo che ha la capacità di mantenere e manipolare le informazioni nella mente per un breve periodo di tempo per svolgere compiti cognitivi complessi.
Questa capacità, ad esempio, ci permette di mantenere in memoria delle indicazioni stradali e contemporaneamente poterle seguire per raggiungere la destinazione o di utilizzare il “riporto” nelle operazioni matematiche.
Flessibilità Cognitiva
La flessibilità cognitiva viene identificata da Diamond e colleghi (2013) come la capacità di adattare il pensiero e il comportamento in base ai contesti.
Questo permette una maggiore adattabilità perché è possibile modificare le strategie e correggere le risposte in modo che siano più funzionali all’ambiente in continuo cambiamento ovvero, se vediamo che un nostro comportamento non ci porta al risultato sperato proviamo a metterne in atto un altro.
Impatto delle Funzioni Esecutive nella Grave Cerebrolesione Acquisita
Nelle persone con grave cerebrolesione acquisita si può facilmente osservare una difficoltà in queste sottocomponenti che sono molto importanti per lo svolgimento delle normali attività quotidiane.
Quando viene a mancare la capacità di essere flessibili cognitivamente, si assiste a una maggiore rigidità di pensiero in cui non si riesce a distogliere la persona da ciò che pensa o dall’idea che si è costruita su un qualcosa o qualcuno, anche davanti ad evidenze che la contraddicono.
Questo si osserva anche nella perseverazione cognitiva cioè il malato continua a ripetere frasi o parole anche di fronte a stimoli nuovi.
Ad esempio, di fronte alla domanda “come stai?” il vostro caro potrebbe rispondere “bene” e mantenere quella risposta anche per tutte le domande successive.
Inoltre, una persona con GCA potrebbe avere seri problemi nelle attività di pianificazione, in cui viene richiesto un ragionamento complesso per determinare obiettivi e strategie per raggiungerli.
Preparare un piatto di pasta, organizzarsi la mattinata ma anche organizzare i diversi passaggi per, ad esempio, spedire una lettera sono attività che coinvolgono sia la flessibilità cognitiva (se un’azione non porta al risultato, ne viene provata un’altra) sia la memoria di lavoro (per pianificare si ha bisogno di tenere in memoria ‘contemporaneamente’ tutte le informazioni dei vari passaggi per poterci lavorare sopra).
In aggiunta, ci sono persone con GCA che possono presentare disregolazione emotiva e comportamentale proprio perchè è presente un deficit relativo alla capacità di inibizione: in questo caso il malato può pensare di poter dire o fare tutto quello che gli suggerisce l’istinto quando prova emozioni intense.
Ad esempio, se è molto felice potrebbe cominciare ad abbracciare e baciare chiunque incontri, anche quando il contesto sociale non lo consente o viceversa, se arrabbiato, potrebbe insultare chiunque incontri.
L’Importanza dell’Attenzione nelle Funzioni Esecutive
Nelle funzioni esecutive si potrebbe far rientrare anche una funzione cognitiva superiore, utilizzata quotidianamente per svolgere molte attività: l’attenzione.
Si tratta di un processo cognitivo complesso che permette di selezionare alcune informazioni rilevanti e ignorarne altre, ed è inevitabilmente legato alla memoria di lavoro, la flessibilità cognitiva e l’inibizione.
Esistono diversi tipi di attenzione:
- Attenzione Selettiva: consente di selezionare e isolare alcuni stimoli rispetto ad altri distraenti. Il malato potrebbe, invece, porre attenzione a qualsiasi stimolo provenga in quel momento rendendo impossibile concludere l’attività che sta svolgendo.
- Attenzione Sostenuta: riguarda la capacità di mantenere la concentrazione su uno stimolo per un tempo prolungato. In questo caso la persona con GCA potrebbe iniziare a svolgere un’attività, come vedere un film, ma non riuscire a concluderla poichè non riesce a mantenere l’attenzione per il tempo previsto, distraendosi o affaticandosi dopo poco tempo.
- Attenzione Divisa: permette di mantenere contemporaneamente l’attenzione su due compiti differenti. Una persona che ha deficit in questa abilità, ad esempio, potrebbe non riuscire a svolgere un semplice compito mentre sta parlando con qualcuno.
Le FE sono funzioni che si intrecciano in modo profondo anche con tutte le altre funzioni cognitive come, ad esempio, la memoria e stanno sostanzialmente alla base dei nostri processi di pensiero che determinano le modalità con cui pensiamo, agiamo nel mondo, lo viviamo e lo interpretiamo.
Chi subisce una GCA, e in particolar modo chi ha una trauma cranico encefalico (TCE), riporta tali deficit: spesso di sente dire che ‘dopo l’incidente non è più lui’, ‘ha cambiato carattere’, certi atteggiamenti o comportamenti vengono attribuiti alla sua personalità. In realtà, tutto ciò è espressione della lesione cerebrale e dei conseguenti deficit.
Per questo motivo, conoscere come funziona il cervello e come funzionano queste componenti, può permettere di comprendere meglio cosa è successo alla persona con GCA e come comportarsi con lei.
È quindi molto importante capire come rapportarsi con le persone che presentano deficit nelle funzioni esecutive: in Samudra Insieme siamo preparati per fornirti tutto il supporto disponibile ed aiutarti in questa difficile situazione.
Vuoi avere informazioni
più chiare sull'argomento "Anosognosia e Funzioni Esecutive"?
Abbiamo preparato alcune infografiche sull’argomento “Anosognosia e Funzioni Esecutive” dove troverai riassunte tutte le informazioni in un formato comodo e semplice.
Puoi riceverla ora gratuitamente nella tua casella di posta!