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Cos’è il trauma cranico e quali sono le sue conseguenze

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Cosa significa Trauma Cranico: cause e tipologie

Il trauma cranico (TC) è tra le cause più diffuse di Gravi Cerebrolesioni Acquisite. Cadute, liti violente, incidenti stradali sono eventi che possono, in alcuni casi, comportare un Trauma Cranico cioè un danno alla struttura e/o alla funzione del nostro cervello. L’encefalo all’interno del cranio può subire dei colpi che in diversi modi possono causare dei danni al suo funzionamento: 

  • in primis, il danno dovuto all’impatto: il cranio sbatte violentemente contro un oggetto o una superficie, e la parte del cervello sottostante subisce un’importante lesione. Se, come nella maggiorparte dei casi, durante il forte scontro si frattura la teca cranica si parla di TC aperto; se invece non si osserva una frattura ossea, ma la collisione porta comunque delle lesioni cerebrali, si parla di TC chiuso.
  • il cosiddetto “danno da contraccolpo”: durante lo scontro, il cervello viene “spinto” contro il lato opposto del cranio, determinando un danno anche nel punto contrario all’impatto;
  • Danno Assonale Diffuso: le cellule cerebrali subiscono un forte impatto che comporta lo “strappo” delle connessioni (assoni) che permettono la comunicazione tra i neuroni; questo danno è diffuso in più aree cerebrali, si osserva quindi una disfunzione che coinvolge diverse competenze.

In seguito a un TC il cervello può subire quindi diversi danni, possono presentarsi sanguinamenti e quindi comparire ematomi (accumuli di sangue all’interno del cranio) e/o edemi (accumuli di liquido nel cranio) che a loro volta possono compromettere il funzionamento cerebrale.

Come si manifesta?

Le alterazioni del funzionamento dell’encefalo conseguenti a questi eventi possono essere molto variabili per tipologia e persistenza, a seconda delle aree coinvolte e dall’estensione del danno, nei casi più gravi c’è una perdita di coscienza duratura (coma) e si interviene direttamente sul danno e sulle sue complicazioni cliniche, cercando il più possibile di stabilizzare la persona. Da lì comincia poi il complesso iter di eventuale ripresa, con il passaggio ad uno stato vegetativo, di minima coscienza, di grave disabilità.

Anche quando la prognosi è favorevole, a livello cognitivo permangono comunque difficoltà, relative ad esempio alle cosiddette funzioni frontali (attenzione, pianfiicazione, ecc), memoria, linguaggio, consapevolezza; e a livello comportamentale residuano aspetti quali agitazione, aggressività, apatia e/o perdita di interesse). La valutazione e il monitoraggio di questi disturbi è importante per impostare un trattamento riabilitativo e stimolare le capacità residue.

Quanto è diffuso questo disturbo?

Il trauma cranico  è una delle maggiori cause di morte o grave disabilità. L’incidenza più alta è nei giovani, più attivi e quindi esposti a eventi critici, anche se negli ultimi decenni si sta osservando un cambiamento da questo punto di vista: infatti grazie alle misure di prevenzione (caschi, cinture di sicurezza, controllo della velocità) il trauma nei giovani sta diminuendo mentre sta aumentando nei soggetti anziani che sono più attivi di una volta e vanno incontro più spesso a cadute accidentali. Il trauma cranico può colpire sia uomini che donne, ma negli uomini l’incidenza è il doppio rispetto alle donne.

Sono molte le famiglie che vengono travolte da un trauma cranico di un proprio caro. Gli esiti sono molto variabili e ricordiamo quanto un evento di questo genere coinvolge sia la persona che subisce il TC, sia chi gli sta accanto. La disabilità acquisita e la conseguente riduzione di autonomia (più o meno estesa) comportano un cambiamento enorme nella vita di una persona e di chi si prende cura di lei.

L’associazione Samudra Insieme con l’esperienza di oltre vent’anni sostiene e supporta le famiglie in questo grande percorso di cambiamento.

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